sabato 31 gennaio 2015

Cambiamento




Sono stata assente, parecchio.

Ci voleva e ci vorrà.
Ho cominciato a scrivere qui durante un cambiamento nella mia vita, ora riconosco che ero solo al principio.

Sono diventata vegetariana, da due anni ormai, percorso cominciato principalmente per salvaguardare la salute.....invece scopro che il mio forte amore per gli animali (tutti) ha cominciato ad impedirmi di nutrirmi dei loro cadaveri.
Ora siamo una famiglia di 4 vegetariani ed è bellissimo sentirsi una squadra quando le persone che ti circondano sono disturbate dalla nostra scelta.

Ho meditato, mi sono avvicinata alla spiritualità (senza collegamento alla religione), convinta che mi facesse bene per rilassarmi ed essere meno nervosa.......poi scopro che se ascolti il tuo cuore, quello vero, e spegni la mente, puoi sentire e vedere cose che mai avresti pensato.

Mi sono arrabbiata per come gira questo mondo, per cosa devono affrontare i miei figli, per il fatto che siamo tutti (o almeno in molti) dei robottini lobotomizzati entrati nel sistema: nasci, vai a scuola, catechismo, il calcio, la fidanzata, la macchinona, la laurea, i soldi, la casa, il matrimonio, i figli......e via riapriamo le danze.....
per poi capire che se non ci si ribella e si cominciano a rompere gli schemi nel nostro microcosmo, è inutile poi lamentarsi di come vanno le cose su questa terra.

Ho fatto nuove amicizie, capitate così, per caso.....ma poi ho capito che nulla è a caso, quando cambi vibrazione automaticamente certe persone arrivano ed altre se ne vanno.
Alcune le ho lasciate volentieri lungo la strada, altre a malincuore le ho lasciate andare.....ho investito affetto in una cosa che, una volta schiarite le idee, credevo potesse sfociare in una nuova e bella amicizia....per poi scoprire e capire che dall'altra parte l'interesse era solo per la possibilità di una bella scopata oppure tanti saluti. Anche qui tutto è servito a comprendere e capire me stessa e quanto mi amo.

Ho cominciato ad osservare la madre terra, in ogni sua singola sfaccettatura e li ho sentito amore puro e incondizionato: un soffio di vento, un battito d'ali, un insetto impegnato nel suo lavoro, la nascita di fiori e frutti, l'energia ed il pulsare della vita, che proprio dalla terra parte, ci nutre e ci sostiene nonostante tutto. Nonostante la stiamo massacrando, ignorando e non rispettando......poi ci lamentiamo  di eventi catastrofici, senza capire che, forse, la natura, ci sta mandando qualche messaggio.

Insomma, ho cambiato prospettiva, vivo seguendo un nuovo punto di vista,che forse era proprio quello primordiale e originario.
O, meglio, ho risvegliato una parte dormiente della mia coscienza.

Oggi le parole sono arrivate. per me.
Per fare il punto della situazione.

Il fior di loto non è a caso, nasce e cresce mantenendo la sua purezza
anche nel fango e  nelle acque più torbide e sporche.

sabato 20 dicembre 2014

In attesa di parole, le mie.



Una volta che si è trovato se stessi
bisogna essere in grado,
 di tanto in tanto,
 di perdersi......e poi ritrovarsi.

Friedrich W. Nietzsche

martedì 20 maggio 2014

La vita degli altri

Quando guido faccio viaggiare la mia auto ma anche la mia mente, mi raccolgo nei miei pensieri, estraniandomi da ciò che sto facendo, tanto che poi, quando arrivo a destinazione, sono sbalordita dal fatto che io non riesca a ricordare di aver guidato.
Direi di essere quasi pericolosa per l'incolumità pubblica, ma in realtà io ci sono, consapevole e presente all'atto della guida, soltanto che la mia memoria in quel momento è impostata in modalità "dimensione introspettiva".
Come se il mio sé si estraniasse da tutto il resto del mondo.
La sensazione è magnifica e spaventosa allo stesso tempo.

Quando invece è qualcun'altro a guidare, questa modalità la avverto, sento il bisogno di stare in silenzio e guardarmi in giro.
I miei occhi fotografano il contrasto patetico e irruente tra uomo e natura, cercando di immaginare quello stesso scenario, magari, duecento anni prima.
Osservo la gente, i loro gesti, il loro modo di vestire e gesticolare, immaginandomi chi possano essere, cosa stiano dicendo, come sarebbe essere loro, vivere la loro vita.

Ma la sensazione più bella è all'imbrunire, quando nelle abitazioni si accendono le luci, i miei occhi scrutano e indugiano oltre quel vetro in quel lampo di secondo, cercando di carpire l'essenza, immaginaria, di chi li ci vive.
Non mi stupirei nel ritrovarmi a chiedere, a chi guida, di rallentare un momento, di modo che io possa assaporare meglio lo scorcio di vita là dentro.


Forse il mio è un disturbo della personalità, ladra colposa di privacy.
Forse.
O forse ho solo fame.
Mi piace troppo, ne sono ingorda.

Si, la mia è fame.
Fame di vita.

domenica 4 maggio 2014

Attimi sospesi





Giorni ovattati di realtà distorte
passeggio su nuvole che i miei piedi non avvertono.

Le voci lontane, i cuori vicini.

Percezione di un tempo che non ha tempo
ore, minuti, secondi

Sogno o son desta?
Forse son desta
che sia un sogno?

lunedì 7 aprile 2014

Le porte della percezione

     Che l'umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi così penosa, nella migliore così monotona, povera e limitata, che il desiderio di evadere, la smania di trascendere se stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bisogni dell'anima.   
Aldous Huxley

Ti devi assumere la responsabilità dell’essere qui,
in questo mondo meraviglioso, in questo tempo meraviglioso.
Devi imparare a far contare ogni tuo atto, dal momento che resterai in questo mondo solo per breve tempo,
troppo breve in verità per assistere a tutte le sue meraviglie.
Se non rispondi a questa sfida, è come se tu fossi morto.
Allora, se non pensi che la tua vita debba durare per sempre.
Che cosa aspetti? Perché questa esitazione davanti al cambiamento.
 
Carlos Castaneda


Chi l'avrebbe mai detto che, a trentasei anni suonati, sarei tornata, con un diverso percorso, a leggere frasi e pensieri di Aldous  Huxley e Carlos Castaneda.
Sono improvvisamente tornata ai mie quindici anni, quando sui muri della mia stanza, a differenza di tante mie coetanee, c'era una gigantografia di Jim


A quando non facevo altro che ascoltare The Doors, Bob Marley and the Wailers, Rolling Stones, ecc... e mi guardavano come fossi pazza.
Le quindicenni di allora difficilmente avevano i miei gusti.
 Ero io la strana? Me lo sono chiesta spesso.
Si, credo di si, sempre contro corrente. 
Ma anche no.
Alla fine è un po' come mi sento ora. Solo che allora ero intimidita da questo mio modo di essere, mentre oggi mi piace. Mi fa sentire vera, viva, reale ed irreale.

Non credo sia stato un caso ciò che mi piaceva allora, credo che, inconsciamente, sia stato l'inizio di un cammino evolutivo. Il JIM che mi piaceva ed intrigava non era quello della gigantografia, ma quello tenebroso, poetico, alla ricerca in tutti i modi possibili, anche leggendo Huxley e Castaneda, di un senso del tutto.





C'era qualcosa, in quei miei quindici anni, che dovevo capire ad ogni costo, ma più ci provavo più restavo ingarbugliata nei pensieri e nei ragionamenti della mente.
Più ci provavo, più le prove a cui venivo sottoposta mi annientavano e mi facevano sprofondare negli abissi del nulla.
Non realizzavo che poi, più avanti, avrei capito.
Questi miei pensieri, quindi, si sono assopiti per anni e quando cercavano di tornare in superficie, c'era sempre pronto qualcosa o qualcuno in grado di sopprimerli.

Oggi, grazie alla meditazione (senza l'aiuto dei funghetti di jim eh ;) ), tutto si è risvegliato, tutto ha cominciato a fluire nella chiarezza e nella lucidità del pensiero libero e puro.
Oggi non sono ad un punto d'arrivo, ma ad uno di partenza. 
Oggi IO SONO.










domenica 23 marzo 2014

Parliamone



Navigando nella rete mi sono imbattuta in questa immagine, se non erro risalente al 1895, pubblicato da famiglia cristiana.
Ecco, non è che ho molto da dire, se non che ringrazio incessantemente il fatto di essere nata, con il carattere che mi ritrovo, in quest'epoca.
Sarei sicuramente stata ripudiata, esiliata, avrei pagato le conseguenze della mia animata ribellione.
Oppure in una vita passata sono stata donna in quell'epoca?!
Mi spiegherei il temperamento che mi ritrovo ad avere.



Ma per non risparmiarci nulla.....




che dire?!

mercoledì 19 marzo 2014

The dark side of the moon

C'erano una volta dei piccoli spazi di buio profondi,
 la loro provenienza era sconosciuta, ma il loro arrivo determinante.
La vita, fino ad allora scorreva tranquilla e i giorni fluivano lenti, ripresentando ogni volta
percorsi e parole già vissute, giorni in cui una piccola novità, un piccolo diversivo
pareva una cometa improvvisa che squarciava il cielo, facendo sentire un brivido di adrenalina
correre dalla schiena alla testa.

Ecco che una sera poi, capisci che lo spazio buio ha una porta, hai paura ad entrarci, ti avvicini, esiti e ti dici che dopotutto non può esserci nessun problema, che li nessuno sa chi sei, nessuno ti conosce e puoi fingere di essere chiunque, essere il tuo alter ego.

Ma una volta lì molte delle tue certezze crollano, più ti senti spaventata dall'oscurità che ti avvolge più capisci che lì domani ci tornerai, ma giusto giusto lo spazio di un secondo, non di più.

Ed eccoti nel limbo.

Una realtà distorta, un caleidoscopio di forme, colori, suoni, sapori, voci, sensazioni.
Una mancanza c'è, precisa, sarebbe quella determinante per dare un nome esatto all'illusione ottica creata da quell'aggeggio, ma più pensi che farai a meno di quell'ultimo tassello del puzzle più la tua anima arde alla ricerca di quello.

E così passi un lungo periodo a brancolare nel buio, seguendo quella piccola maledetta lucina che, a volte, intravedi.
La lucina del giochetto dai mille colori.
Poi lo trovi, l'ultimo tassello,
furtivamente lo accarezzi , lo annusi, ti ci sfiori le labbra quasi per assaggiarne il sapore.

Ma il gioco è bello finché dura poco, perché lo sai che devi uscire da quella porta, chiudere alle spalle tutto senza voltarti.
Uscire e chiudere, niente di più facile.
Uscire, chiudere e dare voce, esorcizzare il tutto
condividendo con chi ami.
Ma io sono capace di non voltarmi?

No, mai.

A volte mi volto, sbircio, sorrido e sono felice, ma vado comunque avanti,
quel buio ha fatto rinascere in me la voglia di luce,
di mettere in chiaro dei punti fermi,  di amore profondo e vero,
avevo occhi troppo abituati a vedere solo in chiaro per poter contemplare il sole.
Solo voltandomi a guardare le tenebre capisco che poi così buio non è
se vedo la luna.