C'erano una volta dei piccoli spazi di buio profondi,
la loro provenienza era sconosciuta, ma il loro arrivo determinante.
La vita, fino ad allora scorreva tranquilla e i giorni fluivano lenti, ripresentando ogni volta
percorsi e parole già vissute, giorni in cui una piccola novità, un piccolo diversivo
pareva una cometa improvvisa che squarciava il cielo, facendo sentire un brivido di adrenalina
correre dalla schiena alla testa.
Ecco che una sera poi, capisci che lo spazio buio ha una porta, hai paura ad entrarci, ti avvicini, esiti e ti dici che dopotutto non può esserci nessun problema, che li nessuno sa chi sei, nessuno ti conosce e puoi fingere di essere chiunque, essere il tuo alter ego.
Ma una volta lì molte delle tue certezze crollano, più ti senti spaventata dall'oscurità che ti avvolge più capisci che lì domani ci tornerai, ma giusto giusto lo spazio di un secondo, non di più.
Ed eccoti nel limbo.
Una realtà distorta, un caleidoscopio di forme, colori, suoni, sapori, voci, sensazioni.
Una mancanza c'è, precisa, sarebbe quella determinante per dare un nome esatto all'illusione ottica creata da quell'aggeggio, ma più pensi che farai a meno di quell'ultimo tassello del puzzle più la tua anima arde alla ricerca di quello.
E così passi un lungo periodo a brancolare nel buio, seguendo quella piccola maledetta lucina che, a volte, intravedi.
La lucina del giochetto dai mille colori.
Poi lo trovi, l'ultimo tassello,
furtivamente lo accarezzi , lo annusi, ti ci sfiori le labbra quasi per assaggiarne il sapore.
Ma il gioco è bello finché dura poco, perché lo sai che devi uscire da quella porta, chiudere alle spalle tutto senza voltarti.
Uscire e chiudere, niente di più facile.
Uscire, chiudere e dare voce, esorcizzare il tutto
condividendo con chi ami.
Ma io sono capace di non voltarmi?
No, mai.
A volte mi volto, sbircio, sorrido e sono felice, ma vado comunque avanti,
quel buio ha fatto rinascere in me la voglia di luce,
di mettere in chiaro dei punti fermi, di amore profondo e vero,
avevo occhi troppo abituati a vedere solo in chiaro per poter contemplare il sole.
Solo voltandomi a guardare le tenebre capisco che poi così buio non è
se vedo la luna.